Ecco un dolce classico, della tradizione italiana, delle zone appenniniche nello specifico, proposto nella versione di un grande nome della pasticceria, Renato Ardovino. Potevo dunque farmelo scappare, considerato il fatto che si tratti di un dolce prettamente autunnale? La risposta è facilmente desumibile. Rispetto al castagnaccio tradizionale, questa è una ricetta parecchio ricca e golosa, che cattura l’attenzione già al primo sguardo. Pinoli, noci, uvetta a rendere un dolce appartenente alla cucina povera, un dessert imperdibile.
Castagnaccio di Renato Ardovino
Mettere l'uvetta a bagno in acqua tiepida, nel frattempo diluire la farina di castagne con l'acqua avendo l'accortezza di eliminare tutti i grumi. | |
Unire quindi parte delle noci e dei pinoli, unire poco sale e l'uvetta strizzata. | |
Ungere una teglia da forno con parte dell'olio quindi versare il composto. Cospargere in superficie a piacere noci, pinoli, uvetta e rosmarino e irrorare con un filo di olio. Trasferire in forno caldo. | |
Cuocere a 200 °C per circa 30 minuti. |
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Alla base della preparazione ovviamente la farina di castagne, che trovate facilmente nei supermercati più forniti. Dopo averla unita all’acqua ed averne ottenuto un composto fluido e privo di grumi sarà il momento di unire il resto degli ingredienti, di versare il tutto in una teglia rettangolare dai bordi bassi e di cospargere il tutto con del rosmarino e della frutta secca rimasta, tutto quì. Una piccola curiosità, il castagnaccio è noto anche sotto altri nomi; tra questi i più utilizzati sono baldino, ghirighio e patona. Una ricetta alternativa sono i necci, frittelle di farina di castagne cotte sulla brace.
Il castagnaccio è un dolce tradizionale del quale esistono apprezzate varianti, vi consiglio il castagnaccio di mele di Alessandro Borghese, il castagnaccio di Cotto e Mangiato ed il castagnaccio classico, ricetta toscana.
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