Il biancomangiare, per chi non lo sapesse, è un famoso dolce siciliano, forse uno dei più poveri essendo preparato a base di solo latte, zucchero ed amido. Con l’andare del tempo si è evoluto con l’aggiunta di nuovi ingredienti. La versione che vorrei farvi conoscere oggi invece è veramente molto lontana da quella originale, avendo al suo interno non solo la panna (non prevista nella ricetta tradizionale), ma anche la pasta di mandorle e la frutta fresca sciroppata.
Biancomangiare con frutta sciroppata
Mettere il giorno prima a mollo nel latte freddo in frigo la pasta di mandorle. La mattina seguente filtrare il latte, porolo e scaldare e sciogliervi dentro la colla di pesce ammorbidita e strizzata. | |
Tenere sulla fiamma fino a quando il latte si addensa. A questo punto unire la panna montata a neve ferma e mescolare delicatamente. | |
Versare il composto in uno stampo da budino con foro centrale e mettere in frigo per almeno 6 ore. | |
Trascorso questo tempo togliere dallo stampo ed versare al centro i lamponi mentre tutto intorno la frutta sciroppata preparata facendola bollire in uno sciroppo di 1/2 lt di acqua e zucchero per due tre minuti dopo averla lavata, sbucciata e tagliata a pezzi. |
[photo courtesy of Thinkstock]
Un dolce dunque molto ricco questo e ben lontano dall’idea di dessert della tradizione della cucina povera, che tra l’altro adoro anche così. Il biancomangiare con frutta sciroppata invece risulta un dolce ricco e colorato, dal gusto pieno. Un consiglio: la ricetta originale consiglia di preparare da sé la frutta sciroppata partendo da pere, albicocche e lamponi anche se io ho preferito per pigrizia comprarla già pronta. La si trova molto facilmente nei supermercati, a volta anche in quelli meno forniti.
La presentazione del dolce prevede che il biancomangiare venga sfornato al centro di un piatto da portata e che venga decorato al centro con i lamponi e poi tutto intorno con la restante frutta sciroppata. Ecco quindi una versione sofisticata del classico biancomangiare.
Commenta!