La nascita della crema chantilly si perde nella notte dei tempi, o, più precisamente alla fine del XVII secolo, quando Francois Vatel su invito del principe di Condè, di cui era intendente, organizzò una festa lunga tre giorni e tre notti per poter risollevare le sorti del sovrano che non versava in buone acque. Fu proprio durante la festa che per la prima volta venne servita la panna (o crema di latte) montata e zuccherata, fino ad allora sconosciuta, almeno sotto questa veste.
Crema chantilly ai pistacchi
Prendere la confezione di panna e trasferirla dal frigo al freezer per 10 minuti circa. Questa accortezza vi faciliterà il montare la panna. | |
Versarla in una terrina, meglio se di acciaio inox tenuta anch'essa in freezer per qualche minuto, e lo zucchero a velo. | |
Iniziare a montare ed una volta soda unire una parte dei pistacchi tritati. | |
Versare nelle coppette e decorare con della granella di pistacchi e servire subito o conservare in frigo fino al momento di servire. |
[photo courtesy of Thinkstock]
Oggi però non voglio parlarvi di quella classica, peraltro facilissima da ottenere, ma della crema chantilly ai pistacchi. Si tratta di un dolce al cucchiaio per il quale vi serviranno solamente tre ingredienti: della panna freschissima, e su questa vorrei porre l’accento (non acquistate se possibile quella a lunga conservazione, il dolce ne perderebbe), dello zucchero a velo, meglio se vanigliato, e dei pistacchi sgusciati, meglio se di Bronte.
In realtà la preparazione della crema chantilly ai pistacchi è di una facilità imbarazzante, ma, innanzitutto può considerarsi un dessert adatto agli inviti dell’ultimo momento, e poi, servita nelle coppette di vetro o cristallo e sormontata da una valanga di pistacchi tritati che vanno a creare un contrasto cromatico con il candore della panna diventa anche un dolce sofisticato nonostante la sua estrema semplicità.
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