Il latte fritto è uno dei dolci più antichi e poveri che esista. Ricordo quando da piccola mia nonna ce lo preparava ogni domenica, quando andavamo a trovarla, e nella cucina di diffondeva questo profumo irresistibile. Anzi ricordo che quando iniziavamo a sentire questo odore in casa io ed i miei cugini venivamo distolti all’istante dai nostri giochi e ci dirigevamo immediatamente davanti ai fornelli, troppo impazienti per aspettare che fosse pronto.
Latte fritto
Fare riscaldare il latte in un pentolino. Aggiungere al latte caldo la farina setacciata poca per volta mescolando continuamente per non fare formare i grumi. Togliere dal fuoco ed unire lo zucchero e la bustina di vanillina. | |
Togliere la crema dal fuoco e fare intiepidire. Aggiungere le uova, una alla volta, mescolare bene e versare la crema in un piatto piano. | |
Quando la crema sarà completamente fredda tagliarla a rombi. Passare i singoli pezzi prima nelle uova sbattute e poi nel pangrattato. | |
Friggere in abbondante olio versato in una padella capiente fino a quando non risultano dorati. | |
Spolverare di zucchero a velo e servire tiepidi. |
[photo courtesy of Thinkstock]
Anche perchè, per essere gustato, il latte fritto deve comunque raffreddarsi almeno un pò, pena l’ustione della lingua. Mi è ritornato in mente proprio quando l’ho visto preparare alla trasmissione di Benedetta Parodi, i Menù di Benedetta e subito sono stata catapultata in un mondo di ricordi tali che ho sentito l’esigenza di prepararlo.
Il latte fritto non è nient’altro che una crema preparata più densa del solito in modo che, una volta fredda diventa pratica da tagliare a pezzi che poi saranno passati nell’uovo e nel pan grattato. E’ ideale come merenda per i bambini, ma con un occhio alle quantità perchè non si tratta proprio di un dolce ipocalorico. Vi consiglio di consumarlo non appena diventa tiepido, ma non freddo, perchè è più buono. Fa parte delle ricette della cucina povera proprio perchè si prepara con pochi e semplici ingredienti.
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