Il Bunet, da pronunciare proprio così come si scrive, visto che il termine è piemontese e non francese (come si potrebbe facilmente pensare), è uno dei dolci più antichi della cucina italiana, per la precisione delle Langhe Piemontesi. Alcuni dei suoi parenti più prossimi li troviamo a conclusione dei banchetti reali già nel XIII secolo e proprio il nome “Bunet” richiama il termine Bonet, che significa cappello, in dialetto piemontese, e il dolce potrebbe aver preso questo nome proprio perché veniva servito come cappello, come chiusa finale, dopo succulenti pasti reali.
Ma arriviamo al dunque, per chi non fosse mai stato in piemonte: il Bunet è un budino molto caratteristico, reso particolare dalla presenza degli amaretti e dalla sua consistenza simile ma più solida rispetto ad un semplice budino. Il sapore inoltre, non è affatto stucchevole, deciso, dolce quando basta, e in fondo non fa altro che andare a richiamare il popolo regionale da cui proviene la ricetta, dopotutto!
Bunet
In una ciotola sbattere le uova con 150 gr. di zucchero, quindi unire il latte tiepido, il cioccolato, gli amaretti sbriciolati e un bicchierino di rum. | |
Versare in una casseruola i 40 gr. di zucchero rimanenti, unire dell'acqua e caramellare appena lo zucchero. Versarlo poi in uno stampo da pudding, facendolo scivolare con cura non solo ricoprendo tutto il fondo ma anche le pareti. | |
Versare quindi il composto con amaretti e cacao nello stampo e lasciar cuocere il vostro Bunet a bagnomaria, in forno preriscaldato a 150°, per 1 ora e 30 minuti. Lasciar poi intiepidire prima di sformare il dolce. |
[photo courtesy of ThinkStock]
La ricetta è ottima e il dolce è speciale, ma voglio consigliarvi vivamente di provare questo dolce nei ristoranti, nelle pasticcerie o nei locali tipici piemontesi e torinesi, insomma, provate pure a prepararlo, ma se ne avete l’occasione assaggiate un Bunet sapientemente preparato da mani esperte di un pasticciere torinese.
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