La pignolata calabrese è un dolce tipico del Carnevale molto gustoso, ma decisamente poco leggero. A base di uova, lievito e miele è un dolce fritto che rappresenta una sorta di variante regionale degli struffoli napoletani e della cicerchiata marghigiana arricchito dalla presenza di mandorle a scagliette.
Se non volete rinunciare a una delizia del genere potrete provare la versione light dalla nutrizionista Chiara Manzi: la variante consiste soprattutto nel tipo di cottura scelto.
Pignolata calabrese versione light
 | Prendete un recipiente e impastatevi all’interno la farina, le uova, l’olio e il lievito fino a quando non avrete ottenuto un composto sodo e abbastanza omogeneo: coprite con la pellicola trasparente e lasciate riposare per almeno 30-40 minuti a temperatura ambiente. Trascorso il tempo di riposo necessario, andare a formare tanti piccoli rotolini di impasto e poi con l’aiuto di un coltello tagliuzzateli formando dei piccoli gnocchetti. |
 | Disponeteli su una teglia e poi rivestiteli con la carta forno: infornate a 240° C e lasciate cuocere per circa 3 minuti. Sfornate e poi teneteli da parte. |
 | Ora lasciate sciogliere il miele all’interno di una padella insieme a 180 grammi di acqua. Sistemate gli gnocchetti nella padella e poi lasciateli saltare velocemente: distribuiteli nei pirottini di carta e create la forma di una pigna (da cui il nome del dolce). Il tocco finale? La decorazione con le scagliette di mandorle a scaglie e piccoli dadini di arancia candita. |
[photo courtesy of Thinkstock]
In questo caso la pignolata infatti non sarà fritta, ma sarà cotta al forno (qui la ricetta delle zeppole light). Di certo la bontà della pignolata calabrese resta inalterata, ma la ricetta è un po’ più leggera e adatta a tutti e lascia molti meno sensi di colpa. Per servire la pignolata potrete optare per un piatto unico o per delle miniporzioni decorate con scagliette di arancia e miele.
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